Foggia, 17 gennaio 2025
Abbiamo deciso di scrivere questa lettera aperta a tutti i nostri rappresentanti politici e alle istituzioni locali e regionali per manifestare, ancora una volta, la nostra preoccupazione su alcuni aspetti che interessano lo sviluppo del nostro aeroporto e pertanto anche la crescita del turismo di Capitanata.
Dopo la chiusura dell’anno 2024, con il noto dato di crescita dei passeggeri rispetto al 2023, abbiamo ascoltato e letto attentamente le parole del Presidente di Aeroporti di Puglia S.p.A., l’Ing. A. Vasile, che ha spiegato chiaramente che è soddisfatto del dato del nostro scalo, immaginiamo in linea con le aspettative del management della società, e che nei prossimi anni ci saranno importanti cambiamenti che interesseranno l’infrastruttura dell’aeroporto “Gino Lisa”, così come anche preannunciato, oltre un anno fa per la cronaca, in conferenza stampa e in aeroporto a Foggia.
Partendo, dunque, proprio da questo bilancio positivo, non possiamo non evidenziare, pur apprezzando il dato di crescita dei passeggeri, che allo stato operano sull’aeroporto di Foggia solo n. 4 tratte nazionali e che tutto rimane affidato ad una sola compagnia aerea, non Low-Cost, che, pur lavorando benissimo (ci teniamo a ribadirlo), resta comunque solitaria nella gestione dei voli sul nostro scalo e oltretutto lo fa usando un unico aereo, con evidenti limiti in prospettiva. E fin qua crediamo che nessuno possa smentirci.
A questo si aggiunge la nota negativa della mancanza di un distacco dei vigili del fuoco presso l’aeroporto e l’assoluta incertezza sullo sviluppo della pratica della continuità territoriale, ancora in fase embrionale per come noto.
Assistiamo, in tutto questo poi, anche alle imbarazzanti lamentele provenienti dal territorio di Brindisi ed in particolare dalla relativa politica locale su quelli che sarebbero, a loro dire, dei “trattamenti privilegiati” riservati al solo aeroporto di Bari rispetto a quello che è, come noto, il secondo aeroporto del sistema aeroportuale pugliese.
Bene, allora, se questo deve essere “l’atteggiamento giusto” per ottenere di più dalla Regione Puglia e da Aeroporti di Puglia S.p.A., invitiamo, sin da ora, tutta la politica di Capitanata a ribadire, allo stesso modo e a chiare lettere come fatto dai colleghi del Salento, che un aeroporto come quello di Capitanata, che vanta una provincia di oltre 700 mila abitanti, che è motore trainante del turismo regionale e che confina oltretutto con diverse regioni, amplificando così il bacino di utenza potenziale ad oltre un milione di abitanti, meriterebbe, senza ombra di dubbio, quanto meno lo stesso numero di compagnie, anche Low-Cost, e di tratte sussistenti attualmente sull’aeroporto di Brindisi.
A ciò aggiungiamo che i tempi di sviluppo infrastrutturale, così come preannunciati, lo ripetiamo da oltre un anno, dovrebbero essere necessariamente accelerati, almeno in questa fase, per permettere l’ingresso proprio di nuove compagnie e dare una veste diversa ad uno scalo non ancora adeguato alle vere esigenze turistiche del territorio, garantendo così tratte adeguate al mercato di questo importante territorio ma soprattutto tempi più brevi rispetto ai soliti praticati.
Affermiamo, con ancora più convinzione, che oggi il nostro scalo ha un potenziale ancora inesplorato e pertanto ci appare, questo sviluppo, trattenuto da “un freno a mano”, vuoi per la nota questione dei numeri massimi consentiti dal SIEG, vuoi per altre ragioni che, a questo punto, associamo alle stesse considerazioni pubbliche dei più lamentosi (ma più fortunati) cugini brindisini.
Pertanto, come correttamente detto anche dal Presidente della Provincia di Foggia in una recentissima intervista, invitiamo la politica tutta a fare in modo che l’aeroporto possa veramente garantire all’intera provincia di Capitanata uno sviluppo in tempi certi e rapidi, e aggiungiamo noi, senza fare distinzione di colore politico di appartenenza, ad essere, a questo punto, più “brindisini”, nel proprio ruolo politico e meno “foggiani” verso la politica di Bari, atteggiamento, quest’ultimo, che non paga considerato quanto ottenuto sino ad oggi e in oltre 15 anni, volendo solo partire dall’anno 2010, rispetto a quanto messo a disposizione sul grande aeroporto internazionale-intercontinentale di Bari e sul non meno fornito aeroporto internazionale di Brindisi, ricordiamolo per i più sbadati o Bari sostenitori, sempre attraverso massicci investimenti pubblici a confronto dei quali quelli passati ed attuali del “Gino Lisa” fanno davvero solo sorridere.
Come sempre il Comitato anche nelle critiche ci mette la propria faccia e anche questa volta si mette a disposizione dell’intera classe politica locale per essere quel “faro” e/o punto di convergenza di chi vorrà sostenere, chiaramente con noi, un diverso progetto di sviluppo dello scalo che possa permettere al territorio di beneficiare, in tempi corretti, di uno strumento strategico e fondamentale come l’aeroporto che dovrà garantire, da qui ai prossimi decenni (non solo fino al 2030), un trasporto funzionale all’economia turistica del Gargano ma anche dell’intera vasta area della provincia di Capitanata che, lo precisiamo, offre durante tutto l’anno diversi percorsi turistici ancora da promuovere sull’intero territorio nazionale ed internazionale.
Se Bari volerà a New York questa estate anche Foggia dovrà volare in Europa, senza sé e senza ma, senza attendere quel contentino dell’ultimo minuto (come accaduto prima con Mostar e poi con la stessa Venezia che stenta ancora a decollare per tempi e modalità di introduzione e chissà domani con Monaco).
A febbraio preannunciamo, in conclusione, un incontro politico presso la nostra sede del Comitato per confermare quel percorso di collaborazione iniziato nel lontano mese di dicembre 2022 e che fu bruscamente interrotto per ragioni purtroppo note e non imputabili a chi oggi presiede e dirige ancora questa associazione.