Riprende la rassegna “cinematografica” dei protagonisti negativi della “soap opera” Gino Lisa .
Franchini, “pace all’anima sua”, è stato certamente uno di quelli che non ha mai creduto nello scalo di Capitanata, nascondendosi dietro la politica ogni qual volta che gli si chiedeva un suo intervento risolutivo.
Certamente uomo di esperienza che ha fatto crescere l’aeroporto di Bari portandolo a quello che oggi è definito aeroporto di rilevanza internazionale.
Certamente uomo che ha saputo giocare benissimo ogni carta per raggiungere questo obiettivo, tralasciando ogni altro impegno verso il sistema aeroportuale, fatta eccezione per Brindisi, che ha saputo comunque farsi valere in questa logica che doveva individuare nello scalo barese il punto di riferimento dell’intera Regione.
In tutto questo il Gino Lisa poteva essere solo un raccoglitore possibile di investimenti da redistribuire negli scali operativi ( tipo l’impianto fotovoltaico ).
Tralasciando le ultime vicende che lo hanno portato fuori da Aeroporti di Puglia Spa, non potevamo dimenticare il suo “modus” di operare che ancora oggi purtroppo segna negativamente lo scalo.
Il suo contrassegnare lo scalo dauno come fallimentare, usando esempi come Myair e Club Air, appare alquanto sospetto visto che le compagnie venete (luogo di provenienza dell’ex Direttore) furono sostenute proprio da AdP e non dal territorio. Così come ci appare ancora assurdo aver perso nel 2011 una compagnia seria come la Darwin che stava facendo, nei limiti della pista attuale, molto bene.
Insomma Franchini aveva il potere tecnico di far girare lo scalo di Capitanata e per scelta ha deciso di investire ogni suo sforzo unicamente nella direzione più comoda, con buona pace della concessione, del trattamento paritario e cosa più importante con la benedizione dei Governatori di questa strana Regione dall’accento bilaterale.
Per cui GRAZIE FRANCHINI PER QUANTO FATTO!