“Le questioni non vanno strumentalizzate. Tutto il lavoro che si sta facendo per arrivare all’allungamento della pista del Gino Lisa va bene. Ma in questo momento il sistema ci ha richiesto che vengano velocizzati collegamenti con Bari Palese”, aveva affermato su queste colonne Gianni Rotice, presidente di Confindustria, in riferimento alle polemiche per la mancata discussione sul futuro dello scalo foggiano in occasione dell’incontro tenuto coi sindacati e la Regione.
Ma le precisazioni di Rotice non tranquillizzano il Comitato Vola Gino Lisa, da anni impegnato per la ripresa dei voli. “Al tavolo tecnico mancavano diversi interlocutori istituzionali e associativi di categoria: sindaco, presidente della Provincia, Camera di Commercio, Confcommercio, Confagricoltura, per citarne alcuni”, afferma a l’Attacco il presidente del Comitato, l’avvocato Maurizio Antonio Gargiulo. “Rotice ha detto che a Confindustria “interessa dare oggi risposte immediate, altrimenti si perde terreno nelle politiche per lo sviluppo”.
“Da sempre si rimprovera a questo territorio di guardare alle sole emergenze senza pianificare una vera azione lungimirante che possa far veramente uscire l’economia locale dall’eterna situazione di stallo in cui versa ormai da più di un ventennio. L’azione tampone non può essere dunque la risposta giusta per chi oggi come imprenditore deve puntare a forti investimenti futuri sul territorio. I collegamenti su ferrovia e gomma con Bari non sono mai stati in contrasto con lo sviluppo dell’infrastruttura aeroportuale. Non capisco pertanto perché solo e proprio oggi si guardi invece a tale esigenza. Esigenza che, sottolineo, non risolve tutti i problemi della mobilità della vasta provincia di Capitanata. Non si può immaginare, infatti, che creando un collegamento veloce tra Foggia e Barletta – aeroporto di Bari, si possano poi colmare anche quei gap che intercorrono tra il Gargano, il Subappenino Dauno e per l’appunto lo scalo di Bari Palese, né si può immaginare che tali soluzioni possano migliorare l’incoming turistico”.
Quanto al ruolo dell’associazione degli industriali di Capitanata, Gargiulo pone alcuni interrogativi: “Confindustria ha partecipato alla manifestazione pro aeroporto promossa dal Comune di Foggia dinanzi alla Regione Puglia. Poi? Ha spinto la Regione Puglia e Aeroporti di Puglia Spa a fare un piano industriale ed uscire così dal declassamento in corso? Si è candidata a fornire garanzie economiche per il noto cofinanziamento del 25% richiesto dall’Europa per i lavori di allungamento della pista? Vorrei capire in cosa, dunque, non è mutata la posizione di Confindustria, ricordando anche che se la vertenza si sta allungando è colpa di chi, chiamato in causa istituzionalmente e politicamente, non offre mai reali soluzioni.
Vorremmo poi poter conoscere per intero il lavoro congiunto avviato con i sindacati confederali nell’ottobre 2015, menzionato per la prima volta e mai reso pubblico sino ad oggi, salvo mie sviste. Inoltre gradirei comprendere quale rilevanza abbia avuto tale lavoro congiunto. E’ noto anche al Presidente che vi è stato un ritiro della notifica a gennaio 2016 e che ad oggi, aprile 2016, siamo ancora in attesa della nuova doppia notifica regionale, sempre direzione DG Concorrenza Europea. E’ certamente noto al Presidente che il preannunciato esperto, che avrebbe dovuto coadiuvare la redazione della doppia notifica, non è stato ancora nominato e ne è stata fatta una formale delega di nomina agli Enti locali. E’ certamente noto anche al Presidente che il 30 maggio scade il termine per partecipare ad una consultazione on line per formulare delle proprie osservazioni all’Europa in relazione alla possibilità di poter facilitare investimenti pubblici in porti e aeroporti esentandoli dall’esame nell’ambito delle regole sugli aiuti di stato e che ad oggi non sembra muoversi nemmeno in questa direzione alcuna novità.
Non posso che sposare le dichiarazioni del presidente della Camera di Commercio, Fabio Porreca, da sempre in prima linea per la vertenza aeroporto, il quale opportunamente sollecita ad aprire un immediato confronto con le altre categorie produttive per giungere in tempi brevi alla sottoscrizione di un documento unitario da inviare a Bari.
Opportuni e dovuti, pertanto e a mio avviso, sono stati anche gli interventi del presidente di Confcommercio, Damiano Gelsomino, e del sindaco Franco Landella, al quale rinnovo, a nome di tutto il Comitato, l’invito a rendere al più presto pubblico il noto parere legale dell’esperto in materia di diritto europeo. In ultimo una mia considerazione sulla posizione delle tre sigle sindacali, CGIL, CISL, UIL.
Sono anni, cioè dalla manifestazione del 19 novembre 2011, che invitiamo come Comitato, soggetto apolitico, tali sindacati a schierarsi pubblicamente in favore dello scalo, con azioni specifiche e mirate, con esiti negativi. Sarei curioso di sapere, in merito, se sono state depositate dalle tre sigle sindacali delle specifiche osservazioni sul piano trasporti regionale 2015-2019 in relazione proprio all’infrastruttura del Gino Lisa, con scadenza luglio 2015.
Noi l’abbiamo fatto di concerto con Fast – Adiconsum; e non credo possa bastare in questo la sola presenza della associazione di consumatori per la sola Cisl. Infine, abbiamo perso posti di lavoro con la chiusura sostanziale dello scalo a novembre 2011. Sono rimasti altri pochi posti a serio rischio, chiaramente se continuerà tale non operatività sostanziale dello scalo. Cosa intenderanno fare in merito i difensori del lavoro?”.
Articolo pubblicato su l’Attacco del 21 aprile 2015.