Il comitato regionale VIA ha espresso parere ambientale favorevole al progetto per allungare la pista dell’aeroporto «Gino Lisa» di Foggia. E martedì nella prima giunta regionale post-ferie, verrà approvata la delibera che invia le carte al ministero dell’Ambiente, titolare del procedimento di Via. Ma c’è il rischio di non fare in tempo, perché i 14 milioni di finanziamenti (pervisti nel Piano per il Sud) devono essere impegnati entro il 31 dicembre: significa avere meno di sei mesi per aggiudicare l’appalto.
Lo scalo foggiano è chiuso al traffico di linea da novembre 2011. Non si riescono più a trovare compagnie disponibili, anche perché la pista esistente (1.443 metri) è adatta solo per piccoli aerei (50-70 posti): del resto nel 2010, ultimo anno di esercizio appieno, i passeggeri sono stati appena 70.000. Il progetto prevede di portare la pista a 2.000 metri, di cui 1.800 utilizzabili: sempre pochi, ma abbastanza per consentire l’utilizzo di aerei più grandi tipo l’Airbus A319 e il Boeing 737 (quest’ultimo con limitazioni sul peso al decollo). L’allungamento punta insomma ad aumentare l’attrattività dell’aeroporto, nel frattempo sottoposto a un restyling ma «retrocesso» a scalo regionale dal Piano dell’ex ministro Passera. Nonostante questo però la Regione, accogliendo le sollecitazioni del territorio, continua a credere nel rilancio del «Gino Lisa».
Il parere positivo nell’ambito del procedimento ministeriale di Via è l’ultimo atto amministrativo di competenza locale, dopo che pure il Comune (a luglio) ha approvato una delibera (il Piano di Rischio aeroportuale) che limita le lottizzazioni nell’area circostante l’aeroporto. A questo punto, dunque, non resta che attendere. La valutazione di impatto ambientale (formalmente richiesta dall’Enac) serve ad Aeroporti di Puglia per pubblicare il bando di gara. Il ministero ha in mano tutti i pareri positivi, compresi quelli paesaggistici, e salvo sorprese dovrebbe concludere il procedimento in tempi brevi. Ma la delibera del Cipe prescrive che la stazione appaltante assuma atti giuridicamente vincolanti entro il 31 dicembre 2013, pena la revoca del finanziamento.
Insomma, per partire con i lavori servirà un miracolo. E poi in ogni caso bisognerà fare i conti con i tempi effettivi per avere la nuova pista utilizzabile.
Parti di articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno dell’1.9.2013