Questa mattina chi, come noi, ha interesse a quanto accade sul proprio territorio, si è trovato a leggere, sfogliando i giornali, la seguente notizia: «tra non molto all’Amendola arriveranno charter turistici». Naturalmente lo stupore iniziale è diventato presto sconcerto, non perché fossimo contrariati o, peggio, rattristati della cosa ma l’impressione è stata quella di essere sottoposti come ad un canto ammaliante che lentamente ci procurava visioni incredibili, insomma ci siamo sentiti come Ulisse che, sotto l’influsso del canto delle sirene, se non fosse stato legato all’albero della sua nave, sarebbe andato incontro, certamente, ad un infausto destino.
Rassicuratevi, il senso di smarrimento è stato solo iniziale, non perché fossimo legati a qualcosa (o forse si, il nostro territorio), ma perché riteniamo aver sviluppato una sorta di immunità a questo tipo di “canti”. In passato molte sono state le illusioni che ci hanno portato ad un amaro risveglio. Come abbiamo più volte, anche noi, ribadito se nell’immediato da Amendola si organizzassero voli charter ne saremmo sicuramente felici, perché determinerebbero anche se solo in periodi limitati dell’anno, un’offerta di mobilità, “da e per” il nostro territorio, e questo sicuramente lo desideriamo anche noi che da tempo ci battiamo per la causa del Gino Lisa.
Ma, non deve bastare! Un territorio come il nostro non può vivere solo con un’offerta stagionalizzata in termini di mobilità aerea. La fruibilità deve essere garantita 360 giorni all’anno, destagionalizzando la domanda turistica e ampliando l’offerta al turismo religioso, attivando percorsi culturali, enogastronomici legati a quelli paesaggistici, dobbiamo risvegliare l’interesse economico per il nostro territorio valorizzando anche il Subappennino oltre che il Gargano; un clima particolarmente favorevole e mite per lunghi periodi durante l’anno ci consente tutto questo.
Il discorso mobilità e/o infrastrutturale, poi, non è secondario per un possibile bacino di utenza che va ben oltre i confini della Capitanata. Quindi ribadiamo fortemente la centralità del progetto di ampliamento del Gino Lisa e se si vorrà (ma continuiamo ancora ad essere scettici per l’immediato) si potrà parlare anche di complementarietà di Amendola.
Il comitato “Vola Gino Lisa“ continuerà ad essere vigile affinchè tutto proceda speditamente e fungerà da pungolo per le istituzioni. In questo periodo, infatti, abbiamo incontrato il Sindaco di Foggia, ing. Mongelli, e l’assessore di competenza, arch. Marasco, dai quali abbiamo avuto rassicurazioni sulla celerità dell’iter di approvazione del piano tratturi in consiglio comunale, di fatto approvato nella giornata di ieri. Abbiamo altresì incontrato l’assessore al Bilancio della regione Puglia, dott. Leonardo di Gioia, con la presenza del consigliere regionale, nonché presidente della commissione Bilancio, Pino Lonigro, che davanti al Sindaco hanno dato ampia rassicurazione circa i tempi di espletamento della gara di appalto e su quelli necessari per riuscire ad usufruire dei fondi FAS per l’allungamento della pista, per l’approvazione della VIA da parte del Ministero dell’Ambiente, tutte procedure in dirittura d’arrivo.
Altra questione sollevata è stata quella della riattivazione immediata dei voli e chiesta la disponibilità, in tal senso, di fondi regionali, tra l’altro già stanziati dall’assessore Minervini (circa un milione di euro). Far tornare a volare dal Gino Lisa deve essere la priorità, ristabilendo un equilibrio tra i vari scali aeroportuali pugliesi specie in termini di investimenti e svilupparne la complementarietà. Insomma le sirene potranno cantare una dolcissima nenia, ma la nave o meglio l’aereo continua nella sua rotta lasciandosele alle spalle, felice di non esser stato vittima della loro seduzione.
Il Comitato Vola Gino Lisa