Come ogni mese analizziamo i dati ufficiali di Assaeroporti sui movimenti e sui passeggeri del nostro scalo e anche questa volta non possiamo non manifestare le nostre preoccupazioni sull’andamento del nostro aeroporto.
Nel mese di febbraio abbiamo avuto un totale di 2.205 passeggeri, di cui 2.154 per i soli voli di linea e 51 per i voli di aviazione generale, in riferimento a 91 movimenti di cui di cui 57 per le sole note tratte di linea.
Un dato che confrontato con il mese di febbraio 2023 evidenzia sì una crescita dei movimenti (solo 48 nel mese di febbraio 2023) con una percentuale del +18,8% ma che rapportata al numero dei passeggeri del febbraio 2023 (2.209 per voli di linea e 22 per aviazione generale, per un totale di 2.231) evidenzia altresì un calo del -2,5%.
In pratica non solo non vi è stato un aumento auspicato del numero dei passeggeri, a distanza di un anno di rodaggio, ma, nonostante l’aumento dei movimenti, vi è stata sostanzialmente una leggerissima flessione.
Il dato di febbraio, purtroppo, è, a nostro umile avviso, un evidente campanello d’allarme che s’inserisce in una cornice che ormai dal mese di ottobre 2023 sta purtroppo evidenziando come molte scelte commerciali, fatte in sinergia tra la Compagnia e Aeroporti di Puglia Spa, non stanno maturando i frutti auspicati, salvo che si voglia dimostrare altro.
Chiaramente noi restiamo fermi nel sostenere che la domanda non solo esiste ma che sta anche “eroicamente” resistendo a certe programmazioni non solo non in linea con le aspettative e le potenzialità economiche del territorio ma che destabilizzano l’utente con continui cambi di programma che impediscono una fidelizzazione del passeggero con una programmazione dei propri spostamenti con largo anticipo.
Inutile ribadire che i nuovi orari non permettono di arrivare in prima mattinata a Milano Linate e di ripartire sempre da Milano Linate in serata e che aver cancellato Torino ha determinato solo la perdita di movimenti e di passeggeri che stavano puntando su questa rotta.
Se poi a tutto questo si aggiungono le cancellazioni anticipate, i mancati o comunque i grossi ritardi nei rimborsi, e non in ultimo i prezzi non competitivi rispetto a Bari e a breve anche rispetto a Salerno, il quadro diventa completo.
Ma quanto potrà durare lo zoccolo duro del nostro amato scalo con queste politiche commerciali?
Abbiamo spesso puntato, in questi mesi, il dito sulla compagnia Lumiwings, che ricordiamolo da oltre un mese mantiene un Boeing 737 fermo in attesa di cosa non comprendiamo bene, ma oggi inevitabilmente, lo avevamo anticipato, non possiamo non evidenziare una sospetta “benedizione” da parte di Aeroporti di Puglia Spa su questo piano di sviluppo dell’aeroporto Gino Lisa che è rimasto alla presentazione di un disegno da campagna elettorale 2023.
E la Regione Puglia? Pare che sia in una fase di tacita osservazione di un progetto che punta sempre più verso la conclusione inevitabile di un Sieg che verso una paventata maturazione commerciale dello scalo.
A tutto questo c’è solo un rimedio a nostro avviso per evitare che a chiusura del Sieg l’aeroporto resti solo una base istituzionale e un hub energetico: bisogna attivare la continuità territoriale per sostenere questa o altra compagnia con seri e duraturi finanziamenti pubblici che garantiscano l’attività dei voli di linea a prezzi competitivi in relazione alle potenzialità economiche del territorio e che tengano lontani i diversi pensieri (che oggi sono purtroppo i nostri sospetti).
Più in là si potrà anche ragionare, con diversa reale volontà politica e manageriale, di potenziare la pista per ottenere anche delle compagnie Low Cost più efficaci, alla pari del neo scalo di Salerno.
In tutto questo non dimentichiamoci che l’intera struttura oggi presenta ancora molte criticità irrisolte: in particolare i piazzali.
La politica del territorio, interpellata da questo Comitato, ha il dovere di vigilare e sollecitare chi di dovere a far si che non si continui a “contenere” e alle volte ad “avvilire” un progetto chiamato Gino Lisa.
Se nell’estate del 2023 è stata attivata, ad esempio, una rotta come Foggia-Mostar e nel 2024 la si vede solo operativa da Bari Palese qualcosa non torna chiaro (e salgono i sospetti).
Scusate ma non era la Capitanata la patria del turismo religioso?
Stiamo pazientando tanto ma onestamente tutto ha un limite.
Sia chiaro a Bari, alla Regione Puglia e allo staff manageriale di Aeroporti di Puglia Spa.
Non permetteremo che si dica che la Capitanata non vola. Sia chiaro a tutti.