Nel nuovo corso di dialogo iniziato in occasione dell’incontro presso la Camera di Commercio, l’Assessore di Gioia ha precisato con un certo ottimismo i contenuti delle novità, anticipate via fb e diramate dagli organi si stampa, sulla vexata quaestio dell’inserimento dello scalo di Capitanata nel piano aeroportuale nazionale, nell’ipotesi che si risolvano positivamente gli ostacoli che sono presupposto per ogni altra idea di sviluppo dello scalo:
A questo proposito, è evidente che tre anni di silenzi, differimenti e difficoltà di ogni genere e a ogni livello, non possono essere cancellati se non dalla dimostrazione di un fattivo interessamento della Regione e di AdP, entrambi titolati a fare molto per sollecitare la conclusione di un provvedimento protratto oltre ogni limite di ragionevolezza.
Per quanto riguarda il piano aeroportuale, le notizie diffuse in prima istanza via fb riguardavano la presentazione, da parte della Regione Puglia, di un preciso emendamento alla bozza del DPR, con richiesta d’inserimento del Gino Lisa nell’elenco degli aeroporti di interesse nazionale. Emendamento che sarebbe stato accolto dalla Commissione Infrastrutture e Mobilità della Conferenza delle Regioni.
Nel corso del recente incontro è stato prospettato uno scenario diverso da quello preannunciato su fb, tant’è che, seppur con spirito di collaborazione, ci siamo riservati di esprimere valutazioni di merito dopo una più approfondita lettura, in quanto nel testo presentato il Gino Lisa non risulta fra gli aeroporti nazionali, come ripetutamente richiesto dal Presidente Vendola e dall’Assessore Giannini.
L’attuale testo del DPR ignora l’inserimento di diritto dello scalo di Foggia fra quelli di interesse nazionale, non solo per tutte le motivazioni oggettive ripetutamente rappresentate e in parte richiamate nell’ emendamento, ma perché lo scalo, componente imprescindibile di un sistema aeroportuale unico gestito unitariamente da AdP, pare rispondere ai due requisiti espressamente richiesti nella bozza del Decreto per l’inserimento fra quelli di interesse nazionale.
Pur volendo, non possiamo esimerci dall’osservare che è decisamente riduttiva e poco convincente, rispetto alle istanze e alle aspettative, l’ipotesi di affidare il “ripescaggio” del Gino Lisa a fasi e programmi successivi, o ad una norma generale che ne riconosca la valenza ai fini di una continuità territoriale temporanea, con destinazioni limitate, per l’unico eventuale aspetto positivo di ottenere un contributo statale a parziale copertura degli oneri tariffari.
Vorremmo essere ottimisti, ma in questi termini , per arrivare all’obiettivo di avviare i collegamenti da Foggia potrebbe essere necessario ancor più tempo di quello necessario per completare i lavori di allungamento della pista, mentre è evidente che la partita passerebbe di mano all’attenzione della prossima rappresentanza governativa regionale.
Ritorniamo, quindi, a quanto riportato nella pagina fb dell’Assessore di Gioia al termine della riunione romana del 14 u.s. cui ha partecipato in rappresentanza della Regione Puglia:“Riunione terminata, Puglia ed Emilia Romagna hanno chiesto di non rilasciare l’assenso al piano in assenza dell’inserimento degli scali di Forlì e Foggia nel documento finale. “
Questa è la posizione assunta dalla Regione Puglia che condividiamo, e che vorremmo fosse coerentemente confermata in occasione dei prossimi incontri istituzionali ai quali non dovrebbe mancare la presenza e il supporto forte e attivo del Presidente Vendola, così come risulta stiano facendo i Presidenti di altre Regioni a sostegno dei programmi di mobilità dei loro territori.
Comitato Vola Gino Lisa