Repliche del Comitato Vola Gino Lisa all’articolo di Davide Grittani sul corriere.it del 14 novembre 2023. “Buco postumo da 800 mila euro. La Regione scelse Lumiwings ma non sapeva dei conti in rosso”

Comunicato stampa del 10 novembre 2023
Novembre 13, 2023
Lettera aperta al Presidente di Mondo Gino Lisa
Novembre 16, 2023

i passeggeri scarseggiano, non ha senso tenere aperta una struttura anche a scartamento ridotto; la domanda che resta inevasa è dunque sempre la stessa: ma quello di Foggia che scalo è, politico o civile?” (tratto da https://foggia.corriere.it/notizie/cronaca/23_novembre_14/buco-postumo-da-800-mila-euro-la-regione-scelse-lumiwings-ma-non-sapeva-dei-conti-in-rosso-3bce906a-eddc-456d-be49-b6f07ee23xlk.shtml)
Ancora una volta il giornalista della redazione di Foggia del corriere.it, Davide Grittani, attacca il nostro aeroporto e questa volta lo fa a seguito della nota riduzione del piano di voli della compagnia Lumiwings, già criticato da noi come infelice ed ingiustificata scelta aziendale con la benedizione di Aeroporti di Puglia Spa.
Senza ritornare sul punto, già ampiamente trattato nel nostro ultimo comunicato stampa, e che ha comunque evidenziato un piccolo passo indietro della Compagnia Lumiwings in relazione al periodo di Natale, con il ripristino delle tratte di Milano Malpensa e Torino nelle giornate del martedì, mercoledì e giovedì, fino al 4 gennaio 2024, non possiamo tacere sull’ennesimo ampliamento della vicenda voli finalizzato unicamente a riportare all’attenzione un pessimo investimento pubblico della Regione Puglia e di Aeroporti di Puglia Spa.
Ci permettiamo, dunque, di rispondere noi al giornalista della redazione di Foggia del Corriere.it e lo facciamo, come sempre, con dati alla mano e pubblicamente.
L’aeroporto di Foggia è un aeroporto civile, che risponde ad una esigenza del territorio tanto che ha la qualifica di aeroporto SIEG (Servizio di Interesse Economico Generale).
Ricordiamo, altresì, che il 07 marzo 2019 la Direzione Generale per gli Aeroporti ed il Trasporto Aereo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha rilasciato proprio alla Regione e ad Aeroporti di Puglia Spa il nulla osta necessario per avviare i lavori di allungamento della pista di volo, usando i noti 14 milioni bloccati in bilancio per anni da procedure burocratiche, necessari e propedeutici a garantire gli adeguati livelli di connettività del territorio foggiano, ricordiamo caratterizzato da gravi criticità infrastrutturali stradali e ferroviarie, attraverso la scelta di una compagnia operativa sul mercato.
Questo è stato un provvedimento unico in Europa per come caratterizzato (quello ministeriale per intenderci).
Uno scalo che è stato ridisegnato dall’allora ed attuale Governo della Regione Puglia come operativo 365 giorni all’anno anche grazie ad una delibera regionale ad hoc che prevede l’inserimento della Protezione Civile regionale proprio al Gino Lisa.
In questo quadro di ridefinizione politica dell’operatività dell’aeroporto di Foggia è stato pertanto individuata una compagnia aerea, la Lumiwings, che ha assunto l’onere di garantire esattamente quel diritto dei cittadini di Capitanata di beneficiare di un adeguato collegamento territoriale con Milano in particolar modo.
Avremmo, pertanto, compreso se l’articolo avesse semplicemente evidenziato questa riduzione come un possibile inadempimento parziale di tale obbligo della compagnia verso il territorio.
Ma questo non è stato assolutamente lo spirito di critica dell’articolo e del giornalista che anzi ha evidenziato che tale riduzione, con benedizione, sarebbe solo un modo per non parlare di uno spreco di denaro pubblico attestato con una perdita per Aeroporti di Puglia Spa, per la sola gestione del Gino Lisa di Foggia, che sarebbe pari ad € 3.381.066 nel solo 2022, cifra che includerebbe proprio i sovvenzionamenti destinati alla compagnia Lumiwings.
Dobbiamo, a quanto precisato sopra sulla natura dello scalo di Foggia, sulla sua caratteristica e sul perché possano essere utilizzati contributi pubblici per tale fase iniziale, ricordare, altresì, sempre al giornalista Grittani, che la distinta Ryanair, la compagnia che ha fatto tanto bene ai cittadini pugliesi e che ha fatto decollare gli scali di Bari e Brindisi, ha beneficiato di circa 12,5 milioni di euro all’anno come campagna di comunicazione per lo sviluppo del turismo regionale ( soldi della Regione Puglia ) a cui si sono aggiunti quelli direttamente di Aeroporti di Puglia di circa 5 milioni annui sotto forma di sconto sull’Handling, il tutto per ben 10 anni (questo il periodo esaminato da una indagine giornalistica del Corriere della Sera del 29.09.2017, a firma del distinto giornalista Michelangelo Borrillo (tratto da https://www.corriere.it/economia/17_settembre_28/ryanair-cosi-fa-pieno-soldi-pubblici-puglia-10-anni-170-milioni-euro-613d2dd0-a426-11e7-b9ac-71d7c26035bb.shtml ) per un investimento pubblico complessivo di circa 170 milioni di euro finiti nelle casse di Ryanair per far decollare proprio i cari aeroporti di Bari e Brindisi, quelli sicuramente (lo immaginiamo) stimati e visti come modelli funzionati dal giornalista Grittani.
Non a caso abbiamo recentemente evidenziato come l’investimento per l’aeroporto di Foggia costituisca una briciola rispetto a quanto fatto per il sistema Bari-Brindisi.
Allora gradiremmo comprendere dall’autore di questa denuncia sull’aeroporto di Foggia per quale motivo abbia avuto senso investire milioni di euro, meglio milioni di soldi pubblici di cittadini pugliesi su due scali che all’epoca dei fatti di certo non avevano i numeri di Napoli, Roma o Milano ( e non li hanno ancora oggi), il tutto per una scelta politica che aveva indicato nei soli scali di Bari e Brindisi il funzionale sistema aeroportuale pugliese, lasciando a Foggia l’idea di essere tutt’al più un eliporto o il bacino di utenza del più vicino scalo barese.
A leggere questo articolo ci sembra di fare davvero un passo indietro di oltre 12 anni, cioè quando si decise che a Foggia non si doveva più volare.
Nemmeno a farlo apposta il 19 novembre ricorre l’anniversario della grande manifestazione della rete delle associazioni e dei sindacati tutti per la contestata chiusura dei voli della compagnia Darwin dallo scalo di Capitanata.
Quella di chiudere i voli civili a Foggia fu nel 2011 certamente una scelta politica baricentrica che per fortuna fu combattuta negli anni dal territorio e da questo Comitato in particolare.
Oggi l’aeroporto risponde soprattutto ad esigenze istituzionali e sociali che rendono unico nel suo genere lo scalo foggiano del Gino Lisa.
Però i numeri dei passeggeri ottenuti sino ad oggi dimostrano, altresì, che c’è anche una importante domanda dal territorio e che c’è una gran voglia di beneficiare di questa infrastruttura strategica.
Pertanto rispondiamo con la solita fermezza che ci contraddistingue che il Gino Lisa non è un lusso e che continuare questa sterile polemica, negli anni, evidenzia solo una faziosa visone (consentitecelo) sui fatti storici che hanno caratterizzato in tutto questo lungo periodo, qui brevemente ricordato, il sistema aeroportuale pugliese.
Oggi, per noi del Comitato, non esiste un conflitto d’interessi tra i quattro scali in quanto sostenuti da un unico bilancio aziendale.
Il conflitto di bilancio esiste solo nelle teste di chi teme una crescita dello scalo foggiano anche da un punto di vista commerciale e non solo sociale/istituzionale.
Ogni scalo porta utili e perdite che si vanno complessivamente a sommare in un unico atto permettendo ai pugliesi tutti, nessuno escluso, di poter beneficiare di un buon sistema di trasporto aereo e dunque di collegamenti in tutto il territorio nazionale e internazionale.
Il Gino Lisa certamente darà, nel tempo, il suo contributo al bilancio unico attraverso i numeri dei propri passeggeri se sarà sostenuto correttamente da scelte aziendali oculate, corrette e sempre propense all’incremento fino al raggiungimento dell’obiettivo auspicato da tutti noi: ossia 200.000 passeggeri all’anno. Tanto si doveva.