Ormai la tecnica ci è arcinota.
Passa il tempo, si offre un contentino alla comunità di un qualcosa comunque fatto e di una attesa doverosa per la risposta.
Sono passati così ben tre anni da quel 2014, anno in cui il Governatore Vendola pensò “ottimamente” di incardinare in Europa una pratica per gli aiuti di stato, per l’utilizzo dei 14 milioni di fondi Cipe, messi già a disposizione delle casse regionali per l’adeguamento della pista di volo, nel “dubbio” che il finanziamento configurasse un aiuto di stato.
Non possiamo, oggi, accettare ancora il medesimo ragionamento distorto della politica, in virtù del quale ci sono ulteriori tempi doverosi da attendere.
Non possiamo e non vogliamo farlo per quanto già ci è stato tolto in tutto questo periodo.
Non possiamo e non vogliamo farlo perché abbiamo messo a disposizione delle istituzioni regionali ogni possibile strumento ( ben due esperti formali e un “panchinaro” ) per risolvere un problema creato ad hoc nel lontano 2014 da altra situazione politica.
Oggi chiediamo al Presidente Emiliano e all’Assessore Regionale Piemontese, l’unico che del Governo Emiliano ci ha degnato di una minima attenzione, a che punto stia la pratica in Europa e se no sia il caso di informarsi presso la stessa Commissione Dg Concorrenza sullo stato dell’arte e, se non sia il caso, anche di procedere ad un opportuno sollecito per la dovuta risposta, considerato che a fine dicembre avveniva l’inoltro della pre-notifica.
In ultimo vogliamo avere aggiornamenti sulla domanda per il reinserimento dello scalo Gino Lisa di Foggia tra gli aeroporti di interesse nazionale, tenuto conto, per quanto noto, che nell’istanza (depositata al limite del fotofinish) è stata avanzata unicamente l’opzione sulla continuità territoriale.
Attendiamo, a giro, risposte chiare e soprattutto iniziative che dimostrino l’effettiva volontà di chiudere positivamente e a breve la “vertenza” Gino Lisa , anche perché l’assenza di un referente territoriale nel nuovo Consiglio di Amministrazione di Aeroporti di Puglia fa pensare che, ancora una volta, si stia puntando solo su tre scali, accantonando, malgrado gli impegni assunti nella convenzione con Enac, ogni altro piano industriale per il “brutto anatroccolo” Lisa.
Dunque una scelta commerciale, quella di A.d.P., che taglia ancora una volta le gambe al settore turistico della Capitanata, offrendo, come soluzioni per il 2017, voli verso la Spagna e a breve verso la Grecia, con una percentuale di out going più rilevante rispetto all’ in coming, come invece sarebbe opportuno sviluppare, coinvolgendo chiaramente anche il Gargano come meta raggiungibile, visto il suo 50% di turismo regionale.
Una società, quella di A.d.P., di proprietà della Regione Puglia, che ha come obiettivo di interesse pubblico quello di incrementare il turismo regionale e non solo quello di fare “numeri di utenza”, a sostegno di una etichetta internazionale, appioppata ,forse con troppa facilità, al centrale aeroporto barese.
Confidiamo, con il presente sollecito, di avere a breve lumi sulle nostre domande al fine di valutare, chiaramente in relazione alla sola vertenza Lisa, l’operato anche di questo Governo, partito certamente in ritardo rispetto alle note e indicate aspettative economiche e di mobilità dell’intera provincia di Foggia.